mercoledì 7 novembre 2012

Vacanze Bondiane : l'hotel di Casinò Royale

VIVERE ALLA BOND :
il Grandhotel Pupp
nella Repubblica Ceca



Nel film Casino Royale la location del leggendario torneo di poker è l’Hotel Splendide in Montenegro: in realtà si tratta del Grandhotel Pupp che si trova in Repubblica Ceca, per la precisione a Karlovy Vary, cittadina famosa per il festival del cinema internazionale e per i suoi centri benessere molto popolari tra le celebrità. L’albergo risale al 1701 ed è un perfetto mix di tradizione e modernità: per seguire le orme di Daniel Craig, al Bar del Grand restaurant Pupp è possibile gustare un drink come James Bond e l’amata Vesper, lo stesso che si vede nel film dopo la partita di poker.


La cruenta scena della torura di Bond

Trama del film Casinò Royale

James Bond si guadagna la licenza "doppio 0" uccidendo atrocemente due traditori dell'MI6 a Praga. Subito dopo, in Madagascar, Bond insegue ed uccide un terrorista mercenario, assoldato per compiere un attentato. L'assassinio però viene ripreso dalle telecamere all'interno dell'ambasciata di Nambutu, generando un caos mediatico che comporta la momentanea sospensione del neopromosso agente 007. Bond quindi raggiunge le Bahamas, dove scopre che il temuto attentato sta per essere compiuto da un secondo terrorista. Il bersaglio è il moderno velivolo Sky Fleet, che sta per essere inaugurato all'aeroporto di Miami, ma anche stavolta Bond sventa il pericolo. Si scopre quindi il mandante degli attentati: un banchiere privo di scrupoli soprannominato Le Chiffre, presumibilmente albanese, brillante matematico e giocatore di poker, la cui specialità è la vendita allo scoperto di azioni destinate a scendere, a causa degli attentati da lui organizzati. Grazie all'ultima impresa di Bond, le azioni vendute da Le Chiffre salgono invece di scendere, causando al banchiere un debito di diverse centinaia di milioni di dollari. Per rifarsi delle perdite, organizza nel piccolo e tranquillo Casino Royale in Montenegro una partita di poker (Texas Hold'em) con poste altissime. Bond, considerato uno dei pochi in grado di tener testa a Le Chiffre, vi partecipa finanziato dal tesoro britannico, rappresentato dall'affascinante Vesper Lynd: se Le Chiffre non riguadagna nella partita i soldi che ha perso, i suoi clienti lo uccideranno. Le Chiffre si dimostra particolarmente abile nel gestire la partita, ingannando perfino Bond con un falso bluff. Bond perde tutti i suoi soldi e Vesper si rifiuta di aprire ulteriormente le casse del tesoro per offrire a Bond la somma necessaria a rientrare in gioco. Il giocatore Felix Leiter, identificatosi solo all'ultimo minuto come agente CIA, offre a Bond la somma di 5 milioni di dollari per rientrare a giocare nel poker mozzafiato contro Le Chiffre. In cambio, però, ottiene che sia la CIA e non l'MI6 ad incastrare il pericoloso malvivente. Dopo un tentativo di avvelenamento da parte di Le Chiffre e grazie a una mano particolarmente fortunata, è Bond a vincere. Le Chiffre lo cattura e lo tortura brutalmente per riprendersi il denaro, ma Bond non cede. Poi arrivano dei terroristi che freddano il banchiere prima che possa proseguire. A Venezia, Bond scopre il tradimento di Vesper Lynd, intenta a consegnare il ricavato della vincita al casinò agli uomini dell'organizzazione criminale di Le Chiffre. Bond, nell'intento di impedire la consegna, uccide tutti i terroristi, ma Vesper perde la vita e i soldi vengono presi da un altro agente, Mr. White. Tuttavia, grazie a un SMS di Vesper, scritto proprio a 007 prima di morire, Bond riesce a localizzare Mr. White, e si reca nella sua ricca dimora sulle sponde del Lago di Como dove gli spara ad una gamba e lo affronta, dichiarando, infine: «Il mio nome è Bond, James Bond».

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