mercoledì 25 settembre 2013

ESCE IN GRAN BRETAGNA "SOLO": IL NUOVO JAMES BOND

IN LIBRERIA IN GRAN BRETAGNA E IRLANDA DAL 26 SETTEMBRE
“Solo” un nuovo James Bond
per festeggiare i 60 anni
Il romanzo della saga di 007 porta la firma di William Boyd




Si intitola ”Solo” il nuovo romanzo che ha per protagonista James Bond. È firmato dallo scrittore britannico William Boyd, il terzo autore dopo Sebastian Faulks e Jeffrey Deaver a pubblicare una storia dell’agente segreto 007 con la benedizione ufficiale della Ian Fleming Estate. Il libro viene pubblicato in Gran Bretagna e Irlanda da Jonathan Cape, la storica casa editrice che per prima stampò i romanzi di Ian Fleming (1908-1964), inventore di James Bond, e contemporaneamente in Canada e negli Stati Uniti dalla Harper Collins. La data di uscita del romanzo di Boyd è fissata per domani, giovedì 26 settembre, giorno in cui ricorrono i 60 anni esatti della prima apparizione della spia più famosa del mondo, protagonista di ”Casino Royale” primo dei tredici libri scritti da Fleming. 

Da “Skyfall” ai “Sixties”: il nuovo libro di Bond firmato da Boyd è ambientato nel magico anno 1969. L’agente 007, subito dopo aver festeggiato i 45 anni di età, viene incaricato dal suo quartier generale di una insolita missione. Zanzarim, una nazione dell’Africa occidentale, è devastata da una dura guerra civile e M invia Bond nel Continente Nero con l’obiettivo di fermare i ribelli che minacciano il regime al potere. L’arrivo di Bond in Africa segna l’inizio di una missione febbrile per scoprire le forze oscure dietro a questa brutale guerra; ben presto l’agente segreto al servizio di Sua Maestà si rende conto che la situazione è tutt’altro che semplice. Pezzo dopo pezzo, Bond scopre la vera causa della violenza in Zanzarim, portando alla luce una cospirazione terribile. 

”Solo“vede James Bond in azione nei campi di battaglia dei ribelli in Africa occidentale e lo mostra anche dietro le porte chiuse degli uffici di intelligence a Londra e Washington. Questo nuovo romanzo è un thriller avvincente, una storia piena di personaggi memorabili e colpi di scena mozzafiato nell’anno 1969, dove James Bond avrà modo di intrufolarsi nel mondo di Woodstock, nelle marce e nelle proteste contro la guerra in Vietnam e guardare ammirato il primo uomo che mise piede sulla Luna.

Il titolo italiano è stato scelto da William Boyd perché nel suo romanzo 007 è protagonista di una missione solitaria, che porta avanti, per certi aspetti, anche senza l’autorizzazione del servizio segreto britannico. A scegliere William Boyd per il nuovo romanzo della saga di 007 è stata la Ian Fleming Publications, che detiene i diritti letterari sulla spia più famosa del mondo. Boyd è autore di bestseller come “Brazzaville Beach” e “Come neve al sole”. Fleming ha scritto 14 libri di Bond vendendo oltre 100 milioni di copie nel mondo. 


Crediti | Link : LaStampa.it

martedì 24 settembre 2013

la LOCANDINA di CASINO ROYALE in una GRANDE COLLEZIONE D'ARTE

Mario Draghi nei panni di James Bond, insieme  a una sexy Angela Merkel
Già venduto "Casino Royale", il murales della Bce all'asta, con i due big della finanza.

di GIULIANO BALESTRERI




Ad aggiudicarsi Mario Draghi nei panni di James Bond, accompagnato da una sexy Angela Merkel, è un finanziere americano che gestisce il patrimonio di Michael Dell: "E' un esempio perfetto di satira moderna". I murales della Bce all'asta, hanno già suscitato l’interesse dei collezionisti, è stato infatti già venduto "Casino Royale". Mario Draghi al posto di Daniel Craig nei panni di James Bond e Angela Merkel al posto di Eva Green come Vesper Lynd. Difficilmente, cambiando i protagonisti, Casino Royale avrebbe avuto lo stesso successo di pubblico e critica, ma le cose cambiano se lo spunto serve per fare "satira". A maggior ragione se si traduce in graffiti dipinti sul cantiere della nuova Banca centrale europea, nei cui palazzi si decidono le sorti dell'euro e si combattono le battaglie tra i rigoristi tedeschi e il resto del Vecchio continente. E così per acquistare quel pezzo di muro che ritrae Draghi in smoking al tavolo del poker affiancato da un sexy Bond girl interpretata da Angela Merkel si è scatenata una piccola battaglia.

Ad avere la meglio è stato un finanziere americano, Daniel Shuchman, che dal 1998 gestisce il patrimonio di Michael Dell: "E' costato poco più delle spese di trasporto, ma ho pensato che fosse un pezzo unico e straordinario di satira moderna che raffigura perfettamente la nostra situazione corrente" ha raccontato al Wall Street Journal. E adesso il "murales" - grande quasi tre metri per tre - campeggia in bella mostra nel suo ufficio. Insomma a distanza di pochi mesi il progetto della Bce si è rivelato un successo. A maggio l'Eurotower aveva finanziato con 10mila euro i lavori dei giovani artisti di stada, un modo di certo anticonvenzionale per aprirsi agli ambienti più anticonvenzionali della società. Un progetto complesso, di arte popolare, guidato da operatori sociali al servizio del comune di Francoforte e con un vero e proprio bando di concorso.

Il pezzo comprato da Shuchman è il secondo venduto, il primo è stato acquistato direttamente dalla Bce che ha iniziato a investire anche in opere d'arte. Il finanziere americano però non ha avuto dubbi su quale pezzo gli piacesse di più: "Cattura la stretta relazione tra i protagonisti di quest'epoca". E poi c'è il gioco d'azzardo: "Chissà su cosa stanno puntando - conclude il finanziere - Qual è la loro scommessa?". Quale che sia, in gioco resta il futuro dell'euro, una scommessa che l'Europa non può permettersi di perdere.


Crediti | Link : Repubblica.it

lunedì 23 settembre 2013

BOND CERCA CASA

Daniel Craig e Rachel Weisz cercano casa
di Vittoria Giannuzzi



Daniel Craig e Rachel Weisz sembrano la classica coppia troppo bella per essere vera. Lui è da parecchi anni il volto dell’agente più famoso del Regno Unito, James Bond; lei è un’attrice da urlo, vincitrice di un Premio Oscar come miglior attrice non protagonista (ed ex moglie del regista Darren Aronofsky). La coppia di bellissimi inglesi è sposata dal 2011 e ora gli appassionati di gossip hanno puntato su di loro, perché i due sono alla ricerca di una nuova casa in cui andare a vivere. Ovviamente in Gran Bretagna!

Non sorprenderà nessuno che Craig e signora siano alla ricerca di una proprietà immobiliare di un certo livello: i bene informati raccontano che i due avrebbero messo gli occhi in una villa nel Lincolnshire, una contea dell’Inghilterra sita nella regione delle Midlands Orientali (per la cronaca: lì vi è nata Margaret Thatcher). L’immobile in questione è grande circa mille metri quadri ed è in vendita alla modica cifra di 14 milioni di euro: più che di una villa, parliamo di un vero e proprio castello, dotato di otto camere da letto e sei bagni, una libreria, una sala ricevimenti e ben dieci caminetti disseminati tra le stanze della dimora. Praticamente perfetto per un re e una regina… o una spia ed una star.

Daniel Craig e Rachel Weisz possiedono già un appartamento a New York ed uno a Londra: la scelta di acquistare una casa come questa, così tranquilla e lontana dallo stress tipico di una metropoli, risponde evidentemente al bisogno di riposo dei due, che avranno sicuramente la necessità di allontanarsi, almeno per qualche momento, dai riflettori e dallo star system.


Crediti | Link : Immobiliare.it

mercoledì 18 settembre 2013

LE AUTO DELL'AGENTE SEGRETO

Eleganza e velocità quando l'agente 007 si mette al volante
di Andrea Chimento



Cinquant'anni al servizio segreto di sua maestà e… alla guida di automobili di lusso: la saga cinematografica di James Bond, iniziata nel 1962 con «Licenza di uccidere», ha portato sul grande schermo alcuni tra i veicoli più affascinanti del secolo scorso. Nei ventitre film targati 007, i produttori hanno selezionato motori che hanno fatto la storia del cinema (e non solo), spesso dopo aver stipulato ricchi contratti con le case automobilistiche. In principio, nell'avventura di esordio di Bond, c'erano la Sunbeam Alpine (una versione classica priva degli accessori di Q) e la Chevrolet Bel Air: quest'ultima, di colore nero, è la prima automobile guidata dal celebre personaggio. Nel secondo capitolo, «Dalla Russia con amore» del 1963, l'eroe passa al volante di una Bentley Continental (citata anche nei romanzi di Ian Fleming), modificata con un motore Mark IV da 9.500 cc. Solo successivamente appare sulla scena l'auto bondiana per eccellenza: l'Aston Martin DB5, che esordisce in «Goldfinger» (1964) e ritorna in diverse pellicole seguenti. I fan della saga ricorderanno gli optional della mitica vettura: mitragliatrici anteriori e posteriori, cortina fumogena, scudo posteriore antiproiettile, sedile passeggero iettabile e targhe intercambiabili. Bistrattato ai tempi dell'uscita in sala e oggi ampiamente rivalutato, «Al servizio segreto di sua maestà» (1969), unico capitolo con George Lazenby nei panni di 007, vede protagonista l'Aston Martin DBS, anche nella struggente sequenza finale in cui Bond assiste alla morte della moglie, sposata pochi minuti prima.



Un importante cambiamento avviene nel 1973, anno di «L'uomo dalla pistola d'oro» con Roger Moore: i produttori stipulano uno storico accordo con l'American Motors, che gli frutterà cinque milioni di dollari in cambio dell'utilizzo esclusivo dei loro modelli nel corso del film. Impossibile dimenticare il salto più spettacolare realizzato dall'agente segreto (lo stuntman dovette ripetere la scena due volte per volere del regista Guy Hamilton) a bordo di una AMC Hornet. Moore, in seguito, guiderà più volte una Lotus Esprit (in «La spia che mi amava» del 1977 e in «Solo per i tuoi occhi» del 1981) e persino una Alfa Romeo Alfetta GTV6 in «Octopussy-Operazione piovra» del 1983. Dopo gli insuccessi dei due film con l'attore Timothy Dalton (in «Zona pericolo» del 1987 sono presenti l'Aston Martin V8 Vantage e l'Audi 200 Turbo Quattro), la saga si riscatterà con l'esordio di Pierce Brosnan in «Goldeneye» (1995) di Martin Campbell. Per questo nuovo inizio si punta sul ritorno della classica Aston Martin DB5, su una Bmw Z3 Roadster e persino su una Ferrari F355 GTS pilotata dalla malvagia Xenia Onatopp, interpretata da Famke Janssen. Ancora più in grande gli accordi stipulati per il successivo «Il domani non muore mai» (1997), che riuscì a pareggiare il budget soltanto grazie al product placement, ottenendo la cifra record di 100 milioni di dollari: tra i brand che hanno "contribuito" un posto d'onore alla BMW, che ha scelto per Bond i modelli 750iL e Z8 (apparsa in «Il mondo non basta» del 1999).



Tre anni dopo, per «La morte può attendere», il brand selezionò ben venti partner che vollero apparire nel film: la sola Ford spese 35 milioni di dollari per sostituire la BMW. 007 guida una Ford Fairlane mentre la sensuale Halle Berry è al volante di una Ford Thunderbird. La casa statunitense sarà ancora presente nelle pellicole successive ma, visto che la saga ha deciso di ripartire da zero, in «Casino Royale» (2006) con Daniel Craig la parte del leone è tornata all'Aston Martin. In particolare, nel recente «Skyfall» (2012) l'auto con cui Bond fugge insieme a M verso la Scozia, è identica a quella di «Goldfinger», targa compresa. Un grosso cambiamento, come più volte sottolineato dai media, è invece legato nell'ultimo film alle abitudine alcoliche di 007: la Heineken ha sborsato ben 45 milioni di dollari per far degustare all'agente segreto qualche sorso della birra olandese (oltre a un ampio battage pubblicitario) in una breve sequenza del film.



Crediti | Link : Il Sole 24 Ore – Motori 24

domenica 15 settembre 2013

SI PENSA GIA' AL NUOVO BOND: TOM HARDY ?

Tom Hardy in cima alla lista per il nuovo James Bond
E’ il più papabile dei successori di Daniel Craig



C'è già il prossimo James Bond? Daniel Craig ha firmato il contratto per i prossimi due film della spia di Sua Maestà, ma i produttori stanno già pensando a chi gli succederà. E una fonte ha riferito che in cima alla lista delle preferenze c'è Tom Hardy. Trentacinque anni, nato a Londra, l'attore si è fatto inizialmente notare in «Black Hawk Down» del 2001 e successivamente ha lavorato in parecchi altri film tra i quali «Il cavaliere oscuro - Il ritorno (The Dark Knight Rises)» dello scorso anno. «Anche se Craig farà sicuramente i due prossimi 007»,è stato riferito al «Daily Star Sunday», «la ricerca del suo successore è già iniziata. E Tom è al numero uno della wish list. È già stato contattato e non si è tirato indietro». Intanto nello scorso luglio i produttori hanno confermato che il prossimo film di Bond, il ventiquattresimo, sarà girato da Craig con la regia di Sam Mendes. La data di arrivo nelle sale è stata fissata per l'ottobre 2015. 


Crediti | Link : Il Tempo.it

BOND 24 : MONNEYPENNY non starà dietro a una scrivania

Bond 24 – Miss Moneypenny non starà dietro una scrivania ma sarà il braccio destro di Bond
di Marlen Vazzoler

In Bond 24 potremmo vedere Miss Moneypenny sul campo, lottare fianco a fianco con James Bond. Il team del film sta considerando di ‘promuovere’ il personaggio dal suo solito ruolo dietro una scrivania…



Dopo la fine di Skyfall, ci siamo chiesti se il personaggio di Miss Moneypenny, interpretato da Naomie Harris, sarebbe stato relegato dietro una scrivania. Ma il regista Sam Mendes, Daniel Craig, e i produttori Barbara Broccoli e Michael G. Wilson sono dei grandi fan della Harris e non vogliono che il suo personaggio rimanga dietro a una scrivania, come è accaduto nei precedenti film della serie. Un esecutivo vicino alla produzione ha dichiarato a Baz Bamigboye del Daily Mail che: “L’idea che si sta formulando nella terra di Bond è che Naomie sia molto di più di una spalla per James, e che lei esca e combatta contro i cattivi”.

L’idea di vedere una Miss Moneypenny promossa al ruolo di braccio destro è sicuramente una ventata d’aria fresca per la franchise. Speriamo che continui ad esserlo anche in Bond 25 che si vocifera avrà dei legami narrativi con Bond 24. Nei prossimi mesi durante la promozione di Mandela: Long Walk To Freedom, la stampa certamente chiederà all’attrice se queste voci sono fondate, ma non è detto che riusciremo ad ottenere già una conferma, visto che la sceneggiatura, scritta da John Logan, è ancora in fase di stesura.
Bond 24, in cui ritroveremo Ralph Fiennes nei panni di M e Ben Whishaw in quelli di Q, uscirà nei cinema inglesi il 23 ottobre 2015.


Crediti | Link : Screenweek - Daily Mail

sabato 14 settembre 2013

BATTUTA all'ASTA la LOTUS ESPRIT di 007

Londra, l'auto-sottomarino di James Bond venduta a 700mila euro



 


C'è chi ha sognato di viaggiarci per anni, come Rogert Moore ne «La Spia che mi amava». Ora, la leggendaria auto-sottomarino di 007 ha un prezzo: 920.167 dollari, poco meno di 700mila euro. Tanto è "bastato" al partecipante di un'asta londinese per aggiudicarsi la stessa Lotus Esprit che sfreccia nel Mediterraneo nel capitolo numero 10 della saga cinematografica tratta dai romanzi di Ian Fleming. La principale caratteristica della Lotus è di aver ben poco a che fare con un auto. Design da fuori serie e targa d'ordinanza, certo. Ma niente ruote: nel film, il regista Lewis Gilbert ha sfruttato vetture tradizionali per le riprese in corsa0 e i primi piani che immortalano la Lotus trasformare le ruote in pinne alate. Una seconda sorpresa potrebbe arrivare dagli interni: chi si aspetta un'atmosfera da limousine subacquea, riempita da Moore e Barbara Bach, non troverà niente di simile. La Lotus è un wet submarine, un "sommergibile bagnato" che si inonda d'acqua quando scende sotto superficie. Il conducente, più che cravatte e giacche a quadri Principe di Galles, deve indossare una tuta da sub e respirare da una bombola. Il veicolo aveva raggiunto il suo picco di popolarità nel 1977, come "protagonista" e mezzo di promozione del film, prima di finire nel dimenticatoio. Quasi quarant'anni dopo, c'è chi se ne è ricordato. E ha staccato un assegno da quasi 700 milioni per "guidare", o esibire in garage, la Bond car terra-acqua più celebre del cinema.



Crediti | Link : Il Sole24Ore

IL PROSSIMO BOND PIU' IRONICO ?

Bond 24: più ironia per Daniel Craig?
L'attore britannico, che continuerà a vestire i panni di 007 nella prossima pellicola del franchise, ha dichiarato che il prossimo Bond movie potrebbe ritrovare toni più "leggeri".

di Alessia Starace





Dopo l'annuncio del ritorno di Sam Mendes alla regia del prossimo film di James Bond dopo il successo di Skyfall e la conferma di Daniel Craig nel fuolo di 007 per altre due pellicole, i fan della spy saga più longeva e famosa del mondo sono in fervida attesa di anticipazioni sulla prossima avventura. Gli unici indizi sulla storyline sono contenuti nel finale di Skyfall, che sembra preludere a una sorta di "ritorno alle origini", ovvero a una struttura e a toni più vicini a quelli dei primi episodi del franchise. Il protagonista, in un'intervista a Vulture, sembra confermare almeno in parte questa ipotesi: "Sì, la speranza è quella di riesumare un po' di quell'ironia, senza però rischiare la parodia. Io non sono fatto per i numeri comici. A meno che non abbia improvvisamente senso, ha senso? A volte vorrei aver reso Bond un po' più istrione, ma non sono bravo a farlo, e quindi non l'ho mai fatto." Sam Mendes dirigerà l'ancor privo di titolo Bond 24 sulla base di una sceneggiatura firmata ancora una volta da John Logan; il film dovrebbe uscire il 23 ottobre del 2015 nel Regno Unito e a seguire, il 6 novembre, negli Stati Uniti.


Crediti | Link : Movieplayer

giovedì 5 settembre 2013

IRENE BIGNARDI & BOND

Adelphi e James Bond
La giornalista e conduttrice Irene Bignardi racconta come la casa editrice famosa per la sua eleganza formale provi ora con 007 quello che funzionò con Maigret




Irene Bignardi ha descritto su Repubblica l’accorta operazione commerciale della casa editrice Adelphi, che sta pubblicando i volumi della serie di James Bond: in una riedizione dell’opera completa di Ian Fleming che mira a ottenere lo stesso risultato raggiunto con il commissario Maigret di Georges Simenon, ovvero la ricollocazione dentro un’immagine più “raffinata” di una fortunata serie di letteratura popolare. Ma Bignardi racconta anche molto della storia del primo libro della serie, Casino Royale, per cui Adelphi ha ridisegnato una copertina sul modello di quella originale.



“Dimenticate gli aromi della cucina della signora Maigret, il profumo del sigaro del commissario, le nebbie parigine e provinciali dei suoi umanissimi casi, le storie sul filo del rasoio morale dei personaggi che Georges Simenon inventava solo per metterli nei guai. Ora che la casa editrice Adelphi ha concluso la pubblicazione dei polizieschi del grande belga (e così francese) Georges Simenon, a seguire Maigret entra in scena nel suo catalogo, avvolto in una nuvola di Martini e Dom Perignon, un altro personaggio della moderna mitologia popolare. Un altro profilo umano noto anche a chi non ha mai letto un libro che lo veda protagonista. Un “eroe” violento, testosteronico, sensuale, duro, agli antipodi del casalingo Maigret per cultura e scrittura. Un alfiere dell’ Occidente della guerra fredda, che ci accompagnerà nelle edizioni Adelphi con due libri all’ anno, per quattordici titoli, dodici romanzi e due raccolte di racconti. Messo in confezione lusso da un editore abilissimo nel rilanciare anche prodotti midcult. Perché? Come disse Sir Edmund Hillary del suo Everest, anche di lui, James Bond, 007, si può dire “perché è là”: bello, famoso e ora, allo scadere dei precedenti contratti editoriali, disponibile: James Bond, ora di nuovo in libreria con le sue celeberrime avventure”.


martedì 3 settembre 2013

C'è "M" a Venezia

“M” A VENEZIA
JUDY DENCH ACCLAMATA AL FESTIVAL DI VENEZIA CON “PHILOMENA”



Chissà se Judy Dench "M" avrà pernottato al Bauer dove dormiva Ian Fleming, o come Bond avrà bevuto un Americano al Caffè Florian, e pranzato al Quadri, oggi dei fratelli Alajmo, ce la immaginiamo elegante e austera percorrere le calli per incontrare in tutto segreto un agente infiltrato. E invece è ospite del
Festival di Venezia 2013, venuta a presentare un film che ha fatto molto discutere e che è piaciuto molto alla critica. Le madri, le suore e i bambini rubati di Philomena prenotano un premio  L'accoppiata Stephen Frears e Judy Dench fa scattare la prima standing ovation della 70/a Mostra del Cinema. Con una storia di amore e dolore racconta con maestria e perfino ironia

Con Philomena Stephen Frears e Judy Dench entusiasmano Venezia. Il regista inglese porta sullo schermo The lost child of Philomena Lee di Martin Sixmith, che racconta una sconvolgente e commovente storia vera.  

Ed è arrivata. Ci sono voluti 4 giorni di festival ma la prima standing ovation di Venezia 70 è finalmente arrivata. Ed è stata tutta per il film Philomena di Stephen Frears e per il suo fantastico cast di autori e attori.  

A cominciare da Judy Dench che presta volto e corpo alla Philomena del titolo, anziana signora irlandese rimasta incinta, adolescente, nel 1952 e mandata nel convento di Roscrea dove le suore aiutavano le ragazze «perdute» a partorire «‘nel dolore», per espiare il proprio peccato…), salvo strappar poi loro i bambini per darli in adozione a famiglie facoltose, prevalentemente americane.  

Anche a Philomena viene sottratto il piccolo Anthony e per 50 anni la donna non smetterà di cercarlo senza alcun esito. Fino all’incontro con Martin Sixworth, giornalista di successo in crisi professionale e personale che, intrigato dalla sua storia, riesce a darvi una svolta decisiva.  

Basato su vicende realmente accadute e sostenuto da una sceneggiatura impeccabile e brillante – firmata anche da Frears e dal co-protagonista, il bravo Steve Coogan – il film è una storia di dolore e di ingiustizia, di fede e di rimpianto, di amore e di perdono. E dell’imprevedibile amicizia tra un colto, cinico e mondano media man inglese con una anziana, semplice e materna signora irlandese della working class. E nel minuetto delle loro battute, sempre pieno di humor anche nei momenti più commoventi e toccanti, è un attimo passare dalle lacrime alla risata e affezionarsi a questa deliziosa madre coraggio appassionata di romanzetti stile Harmony.  

A sette anni da The Queen Stephen Frears ha portato in trionfo a Venezia un’altra regina del teatro e del cinema inglese alla quale più di qualcuno predice (o augura) lo stesso destino di Helen Mirren nel 2006: prima Coppa Volpi a Venezia e poi l’Oscar.



Crediti | Link : Vanity Fair