mercoledì 31 ottobre 2012

Utilizzo improprio di immagini Skyfall


James Bond bacchetta famiglia duchessa Kate

Gaffe dei Middleton: utilizzate immagini di Skyfall senza permesso



LONDRA - I Middleton contro James Bond. La famiglia di Kate, duchessa di Cambridge, è stata 'bacchettata' dai produttori dei film di 007 per aver pubblicizzato sul sito della sua società di accessori per le feste, una linea non ufficiale ispirata al lancio della nuova pellicola della serie, 'Skyfall', incoraggiando gli utenti a organizzare "party da agente segreto". Tutti gli accessori - tovaglie di carta, decorazioni, palloncini e bicchieri da martini in plastica - non sono coperti da licenza da parte dei produttori, ma sul sito di Party Pieces, questo il nome della società, la settimana scorsa campeggiava comunque il logo del film con accanto un'immagine in bianco e nero di Daniel Craig attraverso la canna di una pistola. Un portavoce di Eon, il produttore di Skyfall, ha confermato di aver contattato Party Pieces a questo proposito venerdì scorso e poco dopo la pubblicità è stata tolta dal sito. Non é chiaro se ciò è avvenuto in seguito ad una minaccia di azione legale da parte di Eon, ma il portavoce ha dichiarato: "Non sono cose su cui facciamo commenti ma i produttori sono molto protettivi rispetto a tutto ciò che hanno costruito. Sono cose che prendiamo molto seriamente". La gaffe di Party Pieces coincide con una pioggia di critiche nei confronti di Pippa Middleton da parte degli scozzesi, offesi dalla maniera "stucchevole" in cui la sorella di Kate descrive una delle ricorrenze più amate nella provincia, la Burns Night, che il 25 gennaio di ogni anno celebra la memoria del poeta nazionale, Robert Burns, con sostanziose quantità di whisky e discorsi a lui dedicati.

Postato Ansa.it 2012

martedì 30 ottobre 2012

IL GHIACCIOLO dedicato a DANIEL CRAIG


DANIEL CRAIG DA GUSTARE
la fantasia dei produttori di gadget non ha confini
un curioso bif realizzato per "Quantum of Solace" andato a ruba




"007 Licence to chill", ovvero "007 Licenza di raffreddare", suona così in italiano il nome del nuovo ghiacciolo prodotto in edizione limitata che gioca con la celebre frase del protagonista della saga di Ian Fleming. Il gelato ha infatti le sembianze del mezzobusto, fedelmente muscoloso, dell'attore Daniel Craig, interprete di 007. La scelta del soggetto che avrebbe dato il "corpo" al ghiacciolo è arrivata con un sondaggio effettuato su oltre mille donne. La domanda? Semplice: quale star del mondo maschile desidereste"gustare"?
Postato La Repubblica

Intervista a Sam Mendes, acclamato regista dell'ultimo 007

QUESTO JAMES BOND SONO IO
di Marco Spagnoli



Dopo Marc Forster è il regista premio Oscar per American Beauty e autore di film come Era mio padre e American Life Sam Mendes a dirigere il nuovo 007, Skyfall. Segno che un approccio non commerciale, ma di carattere più artistico e cinematografico giova ad una franchise importante come quella ispirata dal personaggio creato da Ian Fleming di cui Mendes si dice apertamente essere sempre stato un fan. “Ricordo di avere visto il primo film di 007 a dodici anni, credo fosse Vivi e lascia morire, e ne sono rimasto letteralmente conquistato.” Spiega Mendes “Per questo motivo, quando mi sono avvicinato a questo film, ho voluto rendere questa storia il più personale e rilevante possibile per me stesso. Per un po’ con gli sceneggiatori abbiamo pensato alla storia senza pensare alle donne, alle location glamour e all’azione. Mancando tutti questi elementi restavano aperte una serie di domande: “Qual è la storia? Qual è la reazione di Bond dinanzi a quanto accade?” La cosa che mi rende più orgoglioso è che c’è una vicenda personale in questo film che spinge 007 verso un territorio ancora sconosciuto e tutto da esplorare, dopo avere scoperto qualcosa del suo passato e di rapporti umani di cui non avevamo ancora saputo nulla.”
E’ innegabile, però, che forse ci voleva davvero un autore in senso europeo per fare di Skyfall un film così sorprendente…
L’importante era sfidare James Bond mettendo in mostra la sua fallibilità, la sua debolezza e tutte quelle cose che costituiscono il cuore del film. Dopo avere chiarito tutti questi elementi, è stato facile inserire nuovamente nella trama le ragazze, le location glamour e le scene d’azione. Per farlo, però, devi avere un attore come Daniel che ti permette di fare tutte queste cose, perché non ha alcun problema nel mostrarsi vecchio, stanco, forte e vulnerabile al tempo stesso. Spesso, in passato, arrivavi quasi a dimenticarti di Bond in un film su Bond, perché c’erano così tanti elementi. Invece, noi desideravamo, grazie all’interpretazione di Daniel Craig, riportare il personaggio al centro della trama.
Facendo di un grande film d’azione una storia personale…
Quando ho accettato di girare Skyfall mi sono detto “Voglio fare un film diverso che mi solleciti a realizzare qualcosa dal punto di vista cinematografico che non ho ancora fatto.” Alla fine, invece, ho girato ancora una volta un film personale che ha una storia complessa al suo cuore. Se le cose funzionano, un regista spinge sempre la trama in direzione di un livello subconscio. Skyfall è la storia di un uomo che si è perso e che, ad un certo punto, ritorna nel suo paese e lo trova completamente cambiato. Bond passa il tempo per tornare al centro di quella vita che aveva abbandonato e lo stesso è successo a me dopo sette anni all’estero: sono tornato a vivere a Londra ed ero molto nervoso rispetto allo stabilirmi di nuovo in Gran Bretagna. E’ innegabile che in questa pellicola vi sia una forte eco personale, ma – alla fine tutti i miei film raccontano storie di uomini che si sono persi e che provano a ritrovare la loro strada.
Un ruolo importante in tutto questo lo gioca anche Javier Bardem l’alter ego ‘bizzarro’ di James Bond?
E’ un personaggio molto verbale quello che Javier porta sullo schermo: abbiamo scritto il film pensando a lui e alla sua capacità di interpretare ruoli tanto difficili come questo, ovvero un uomo che dopo essere stato distrutto da quanto ha vissuto ha trascorso la vita a ricostruirsi in attesa di vendetta. Javier non è solo un cattivo, ma un essere umano che ha scelto di diventare qualcuno di ben preciso dopo essere stato ridotto ad uno zero…in questo senso volevamo che il suo personaggio risultasse in parte comico, ma non troppo. La sua caratteristica doveva essere la mancanza di autenticità e l’espressione di un grande artificio…una volta era un agente segreto, poi, è diventato qualcos’altro: un’artefatta ricostruzione di se stesso.
Come si è trovato nel dirigere tante scene d’azione?
E’ divertente scriverle e pianificarle, mentre le riprese sono una noia, perché si tratta di portare a casa tanti piccoli frammenti che, poi, in montaggio, in maniera devo confessare esaltante, troveranno una loro fluidità e velocità. Girarle, però, è davvero noioso. In un film del genere la cosa fondamentale è mantenere vivi il proprio intuito e l’immaginazione. Devi sempre domandarti quello che vuoi vedere davvero sullo schermo e quello che ti piace. La pressione è tale che il rischio concreto è quello di doversi accontentare di quanto hai girato per fare in fretta. A quel punto devi avere i nervi saldi e nonostante nessuno ne abbia voglia, girare di nuovo la scena esattamente come tu la vorresti vedere, poi, al cinema da spettatore.
Quanta pressione ha avvertito?
Moltissima, ma l’unica maniera per dirigere un film come Skyfall è concentrarti su quello che vuoi fare senza dare troppo credito a quello che la gente dice o scrive. E’ vero per qualsiasi film anche se, in questo caso, è ancora più importante, perché ti trovi a vivere una sorta di “assedio”. Al tempo stesso, però, quando giri le scene come quella con l’Aston Martin e senti le note del tema di 007 è come se lasciassi sfrenare dalla gioia il dodicenne che è in te.

Postato Avvenire 2012

lunedì 29 ottobre 2012

Il regista dell'ultimo 007 Skyfall

SAM MENDES
acclamato regista dell’ultimo 007




Mendes (classe 1965) nasce come regista teatrale. Durante i suoi lavori in scena viene a contatto con alcune star di Hollywood, come per esempio Judi Dench, che lo introdussero anche nell'ambiente cinematografico. Il suo esordio dietro la macchina da presa fu a dir poco incredibile: American Beauty nel 2000 trionfò al botteghino, fu acclamato dalla critica e gli fece vincere all'esordio l'Oscar al miglior regista (il film ne vinse complessivamente 5). Il film successivo, Era mio padre, del 2002, ricevette altre 6 Nomination, trionfando solo in un caso. I suoi due primi film sono il frutto di una collaborazione con l'amico Conrad L. Hall, deceduto prima di ricevere il suo terzo Oscar in carriera, proprio con il film Era mio padre. Il regista decise di dedicare la pellicola al suo collega. Mendes ha poi diretto nel 2005 Jarhead, film ambientato durante la Guerra del Golfo del 1991 e basato sull'autobiografia dell'ex marine Anthony Swofford. Il suo successivo lavoro è Revolutionary Road, del 2008, dove ricompone la storica coppia di Titanic Leonardo Di Caprio-Kate Winslet. Quindi dirige Away we go (in traduzione italiana American Life), ironica commedia sulla vita di coppia e sull'attesa del diventare genitori. Nonostante l'esiguità del suo curriculum, nell'ambiente cinematografico Mendes è ormai riconosciuto come un grande talento della cinepresa ed ammirato dai suoi colleghi più famosi (come Steven Spielberg, che tra l'altro lo ha indirizzato anche alla carriera di produttore). Fra la lista delle collaborazioni per altri progetti, segnaliamo la produzione di Il cacciatore di aquiloni, tratto dal best-seller edito in Italia da Piemme. Con la realizzazione del 23° film della serie di James Bond Skyfall, in uscita in Italia il 31 ottobre colleziona un’altra perla. Nel 2000 Sam Mendes è stato insignito del titolo di Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico per i suoi meriti in campo artistico. Gli si attribuiscono relazioni con personaggi famosi per oltre una decade della sua carriera (spicca il nome di Cameron Diaz, Rachel Weisz, Jane Horrocks e Calista Flockhart). È stato sposato con l'attrice Kate Winslet e ha un figlio. In data 16 marzo 2010 Mendes e Kate Winslet hanno annunciato la loro separazione consensuale dopo 7 anni di matrimonio. Il padre, Jameson Peter Mendes, è un professore universitario di origine portoghese e la madre, Valerie Helene Barnett, inglese di religione ebraica, è un'autrice di libri per bambini.

Filmografia :

Regista 
American Beauty (1999)
Era mio padre (Road to Perdition) (2002)
Jarhead (2005)
Revolutionary Road (2008)
American Life (Away We Go) (2009)
Skyfall (2012)
Produttore
Era mio padre (Road to Perdition) (2002)
Il quiz dell'amore (Starter for 10), regia di Tom Vaughan (2006)
Noi due sconosciuti (Things We Lost in the Fire), regia di Susanne Bier (2007)
Il cacciatore di aquiloni (The Kite Runner), regia di Marc Forster (2007)
Revolutionary Road (2008)
American Life (Away We Go) (2009)

domenica 28 ottobre 2012

L'anno d'oro di Daniel Craig


Olimpiadi e "Skyfall", l'anno d'oro di Craig

di Claudia Morgoglione
L’attore a Roma per il nuovo 007 “Skyfall”, ricorda l’esperienza con Elisabetta II nell’apertura dei Giochi: “Surreale, io sono pure un tantino repubblicano”. Ammette l’ambiguità sessuale del suo personaggio nella pellicola. E rivela un sogno da attore: “Arrivare alla vecchiaia con l’entusiasmo di Paul Newman

Daniel Craig a Roma insieme a Naomie Harris
ROMA - Scandalo a Corte: l’agente segreto al servizio di Sua Maestà svela le sue tendenze antimonarchiche. Almeno è questo ciò che trapela, dalle parole semischerzose di Daniel Craig: “La partner di James Bond di cui ho avuto più soggezione? La regina, suppongo… In fondo è pur sempre la regina, no? Fare lo spot con lei per le Olimpiadi è stato, come dire, surreale. Però io come suddito non sono proprio l’ideale: anzi, se proprio dobbiamo dire la verità, sono un tantino repubblicano”. L’attore usa toni e ironia tipicamente british per raccontare la sua strana esperienza sul set dei Giochi, con la sovrana al suo fianco. Ma il non prendersi troppo sul serio è sintomo anche di buonumore: nel colloquio in una stanza di un hotel della capitale, per presentare il kolossal “007 Skyfall”, il divo appare rilassato, sorridente, meno sulle sue rispetto ad altre apparizioni pubbliche. L’incidente di qualche giorno fa, il lievissimo malore che lo ha colto sul red carpet di Londra, appare superato. Del resto, l’attore - jeans, maglione scuro, camicia bianca e cravatta - ha tutte le ragioni per essere soddisfatto. Ha sposato una collega bellissima, Rachel Weisz, formando una coppia che ha tutta l’aria di essere affiatata. E questa sua terza prova nei panni dell’agente segreto al servizio di Sua Maestà, la ventitreesima della serie, sta ricevendo ottime recensioni prima ancora di sbarcare - il 31 ottobre - nelle nostre sale. Merito della regia d’autore del premio Oscar Sam Mendes e della presenza di un “cattivo” decisamente carismatico come Javier Bardem. Che nella storia interpreta uno strano personaggio deciso a tutto pur di vendicarsi di M (Judi Dench), storico capo del nostro eroe. Mentre, nel ruolo classico di Bond Girl, ci sono Naomie Harris (collega del protagonista nella pellicola e presente oggi qui a Roma con Craig e Mendes) e Bérénice Marlohe. Il risultato è un’opera in cui l’agente segreto appare particolarmente umano, fallibile; e perfino - in una scena già cult con Bardem - sessualmente ambiguo. Mister Craig, a Bond si potrebbe applicare la massima di un famoso romanzo italiano, “Il Gattopardo”: cambiare tutto affinché nulla cambi?
«Sì, in un certo senso è proprio così. La sfida è rimescolare tutti gli elementi classici dell’universo 007 per dare vita a qualcosa di nuovo. Dalle mie parti, in maniera più semplice, diciamo “tirare la palla in aria e vedere dove cade”».
Perché ha voluto fortemente Sam Mendes come regista del film?
«In effetti le voci che dicono che sia stato io a coinvolgerlo nel progetto sono vere. È accaduto dopo una chiacchierata in cui non eravamo due uomini di cinema ma due semplici fan di Bond. Abbiamo capito la direzione da prendere dopo aver scoperto che entrambi riteniamo che il Bond dei libri di Ian Fleming sia in realtà un personaggio complicato, conflittuale. Un assassino che non ama uccidere. E allora abbiamo deciso di ripartire da lì: vecchio stile sì, ma con elementi moderni». Il risultato sembra piacere molto: il film viene accolto benissimo.
«Diciamo che abbiamo avuto anche culo. Ci ha aiutato la grande squadra che ha lavorato con noi alla pellicola. E soprattutto siamo riusciti nel nostro intento: lasciare un finale aperto. Non nel senso dell’introduzione a un sequel, ma come apertura reale di possibilità per il personaggio». Rispetto a “Casino Royale”, il suo primo film come Bond, non c’è più la componente misogina verso le donne: qui il personaggio di Naomie Harris gioca alla pari con lei.
«Il mondo è andato avanti rispetto al 1962, l’anno di uscita al cinema del primo Bond. E così adesso anche a lui piacciono donne forti e belle, come del resto sono tutte le donne. Una che si pone alla pari: nel conflitto come nel letto. Che le donne debbano essere dominate è un principio che appartiene al passato». Qui però anche un personaggio maschile tenta di sedurla, e il suo personaggio risponde con una battuta decisamente ambigua.
«Il sesso è sesso, è sesso, è sesso… (ride). In quella sequenza, in un certo senso, io e Bardem stiamo scopando. Tutta la pellicola è pervasa dalla sensualità e dove c’è sensualità c’è potere. Per questo il film è così sexy». Oltre a “Skyfall”, questo è stato per lei l’anno dello spot e dell’esibizione con la regina in occasione dei Giochi Olimpici di Londra.
«È stato strano, devo ammetterlo: io, un ragazzo di Liverpool, al cospetto della regina. Piacevole, senza dubbio. Penso che col passare del tempo sarà uno di quei ricordi che, guardandomi indietro, mi renderà più felice». Perché, tra tanti simboli inglesi, per le Olimpiadi si è puntato su 007?
«Credo sia perché un fondo è la vecchia, buona storia dell’eroe. Capace in qualche modo di rappresentare lo spirito di un popolo. La fantasia che qualcuno ci protegga, che su prenda cura di noi: magari non è vero, ma è confortante crederlo». A proposito di eroi da grande schermo, lei ha sempre rivendicato di non ispirarsi a nessuno dei Bond precedenti. Come mai?
«Quando mi immergo nel ruolo non penso a nessuno e non copio nessuno. Per questo sono stato anche criticato. Ma io sono io: perché dovrei bere Martini, aggiustarmi la cravatta o i polsini? Io queste cose non le so fare. Pierce, Roger e Sean sono stati fantastici. Ma io sono una persona diversa». Come vede la sua carriera in prospettiva, magari tra molti anni?
«Spero di essere come era Paul Newman a 76 anni, quando ho avuto la fortuna di lavorare con lui sul set di “Era mio padre”: con la carriera che aveva alle spalle era ancora entusiasta, agitato, nervoso. Se a 76 anni sarò come lui, mi riterrò fortunato».

Postato Repubblica.iy

sabato 27 ottobre 2012

INTERVISTA a DANIEL 007 CRAIG

Intervista a Daniel Craig
UN BOND  PIU' UMANO E VULNERABILE
di Gloria Satta



ROMA - Gli chiedono: qual è il tuo hobby? James Bond risponde: «La resurrezione». Non a caso, all’inizio dell’ultimo film Skyfall diretto da Sam Mendes (nelle sale dal 31 ottobre con Warner), l’agentesegreto per eccellenza viene dato per morto, ma è solo un attimo: rispunterà vivo e vegeto, anche se un po’ acciaccato, per proteggere i servizi segreti sotto attacco, combattere il cattivo Xavier Bardèm platinato e omosessuale, imbattersi nella Bond Girl Bérénice Marlohe, approfondire il rapporto con il boss Judi Dench e tenere testa alla collega Naomie Harris, che spara meglio di lui. Ovviamente in un tripudio di scene mozzafiato, inseguimenti, momenti di humour, duelli spettacolari che hanno come sfondo Londra, Istanbul, la Cina, la Scozia.

Per un Bond tutto nuovo che fa poco sesso, conosce la sconfitta e a sorpresa mostra il volto più intimo, lacrime comprese, c’è il Daniel Craig di sempre: aitante, simpatico, estroverso, l’attore inglese 44enne è venuto a Roma per il lancio di Skyfall. E parla senza farsi pregare del personaggio che ha interpretato per la terza volta nel cinquantenario della saga creata da Ian Fleming.

Quest’ultimo 007 è vulnerabile, fallibile, fisicamente affannato. Una rivoluzione?«Non vorrei caricare il ruolo di significati eccessivamente drammatici. E’ pur sempre James Bond! Ma più vicino all’ispirazione di Fleming: per esempio, soffre del fatto di essere un killer. Un po’ di dolore non guasta».

C’è il rischio di destabilizzare i fan duri e puri?«Non è possibile accontentare tutti ma Mendes e io, da veri ammiratori della saga, ci siamo sforzati di dare il massimo assestando uno scossone al mondo di Bond. Per realizzare una storia ricca di pathos e insieme toccante, abbiamo introdotto elementi realistici e reinserito personaggi dimenticati. Aprendo la strada ai film del futuro: io, per contratto, devo interpretarne altri due».

In che misura la saga di 007 si differenzia da altre serie d’azione come Mission: impossible e Bourne Legacy?«I film di questo genere devono rispettare una formula precisa: c’è una minaccia sul mondo e il supereroe alla fine lo salva. Pur attenendoci alle regole del gioco, noi abbiamo reso Bond diverso, più realistico».

Le somiglia, l’agente con licenza di uccidere?«No! Io sono l’opposto. Da una parte penso che come lui farei qualcunque cosa per proteggere le persone che amo, dall’altra vedo Bond come un personaggio di pura fantasia».

A quale degli ex 007 si sente più vicino?«Io sono diverso da tutti gli attori precedenti. E ognuno di loro ha contribuito al successo e alla longevità del personaggio. Connery è stato il primo a renderlo immortale, ma io sono cresciuto con i film di Moore».

Che effetto le ha fatto interpretare la scena in cui il cattivo Bardèm tenta di sedurre Bond?«Tutto era previsto dal copione e Xavier si è divertito a estremizzare il suo ruolo. L’approccio tra i due non è propriamente omosessuale, è piuttosto psicologico. Tentano di fottersi a vicenda».

Com’è stato scortare la Regina Elisabetta all’apertura delle Olimpiadi?«Sua Maestà si è dimostrata davvero lovely, squisita, e quel nostro incontro ha avuto un che di surreale...Io ho solo interpretato un piccolo ruolo nell’ambito del grande evento dei Giochi Olimpici. E ne sono onoratissimo».

Postato da Il Messaggero 27.10.2012

LA PREMIERE ROMANA DI 007 ieri sera


Piange e sbaglia mira. Anche James Bond è diventato moderno

di Cinzia Romani

Sbaglia mira, cade a terra per la stanchezza, s'impasticca per affrontare la giornata, donne stupende non ne ha e flirta (in senso psicologico) con un cattivissimo gay platinato: è il nuovo Mister Bond, che cambia pelle per scivolare nel XXI secolo con l'atteso Skyfall, dal 31 nelle nostre sale.


Vecchia volpe e nuovi trucchi, comunque, perché il terzo 007 di Daniel Craig, sotto contratto per altri due anni nel ruolo dell'agente segreto più famoso del mondo, cerca una trasformazione adatta ai nostri tempi confusi e globalizzati. Così, largo a una Moneypenny dalla pelle nera, la laureata (a Cambridge: Scienze Politiche) Naomie Harris, che nulla ha della materna segretaria d'antan (questa mena e spara), sempre in adorazione della spia doppio zero. E spazio ad M, continuamente in scena: «l'oscarizzata» Judi Dench, per la settima volta a capo dell'MI6 mette in luce le sue debolezze e commuove per la sua fragilità di anziana capobanda, che sui servizi segreti ne sa una più del diavolo. Ferita, pronta per il piano di pensionamento e a braccetto con il vecchio guardacaccia di casa Bond, qui mostrato per la prima volta, intenerisce il cuore. Soprattutto quando confeziona proiettili fatti in casa, con i pendenti del lampadario. È la crisi, bellezza: la dotazione di Bond, qua, è una pistola e una radio. Il perfetto alter-ego di M, non a caso, è l'inedito James versione sentimentale, quando sospira: «Mi conviene rimanere morto, per stare tranquillo».Benvenuti nel regno delle ombre, dunque, dove la carne è stanca, l'Occidente è debole e neanche 007 si sente troppo bene, se ha la barba di tre giorni e gli occhi da cocker abbacchiato. Il tutto, condito dalla canzone dei titoli, scritta e cantata da Adele con elegante malinconia.«Volevo portare Bond in un mondo inesplorato, inserendo un po' di umorismo, assente da tempo: il mio Bond plana nel mondo reale e la sua non è una fine, ma una rinascita. Stando a Ian Fleming, il personaggio è complesso: ho allentato il lato dark, per portarlo nella complessità. Del resto, da bambino amavo il lato esplicito dei personaggi adulti, nei vari 007: trovavo affascinante la loro sensualità. Conciliare film d'azione e film d'autore? Tra i due generi, ormai non c'è più differenza», scandisce il regista Sam Mendes, premio Oscar per American Beauty e che stavolta racconta lo spirito del tempo («abbiamo giocato sul senso di paura delle persone»), senza rinunciare alle sequenze mozzafiato. Per i fan duri&puri, resistono i combattimenti corpo a corpo in Turchia, sul tetto d'un treno in movimento; l'Aston Martin resuscitata nel garage di casa Bond, il maniero scozzese Skyfall e la vecchia Walther PPK personalizzata, che spara solo in mano a Bond.«Sto con Mendes: cancelliamo dalla lavagna il vecchio Bond, puliamo tutto - scherza Daniel Craig, fisico palestrato di chi non vuole controfigure - . Se la scena gay tra me e Xavier Bardem suggerisce l'indebolimento dell'Occidente? Il rapporto tra di loro è psicologico, si vogliono “fottere“, nel senso di distruggere, a vicenda! Un po' di sofferenza è cosa buona: non volevamo eccedere, col lato drammatico, ma evidenziare il lato conflittuale del personaggio di Fleming, che soffre nell'essere assassino. Abbiamo cercato di rendere la storia più toccante per il pubblico. Impossibile fare un film per compiacere ogni singolo fan. Bond è un personaggio inventato, io poi sono completamente non-Bond. Certo è che mi piacciono le belle donne, il Martini e le auto veloci. E Sean Coonery resta il mio 007 preferito». Le scene dell'inseguimento sui tetti di Istanbul e nel Gran Bazaar l'attore quarantaquattrenne le ha girate mettendoci i muscoli, come nella sequenza a Shanghai, in bilico su un'ascensore, o nei tunnel dell'Old Vic, a Londra, sua città natale, uggiosa e nebbiosa come da letteratura.E le mitiche Bond-girls? A parte Bérénice Marlohe, modella franco-cambogiana qui come Séverine, donna misteriosa con la pistola nella giarrettiera e amante sia di Bond che del «villain» Silva (Xavier Bardem molto gigione come gay), si nota Naomie Harris. D'origine giamaicana, l'attrice è costretta a sparare a James Bond. «Sono la prima donna che spara a Bond, ero preoccupata: come riscattarmi agli occhi del pubblico? Ai tempi di Fleming, le donne servivano per abbellire, ma oggi sarebbe antiquato», spiega. Festival del politicamente corretto? Dopo cinquant'anni era inevitabile.

Postato da Il Giornale 27.10.2012

venerdì 26 ottobre 2012

La valigia dell'agente segreto

Valigie James Bond firmate Globe Trotter



23 Ottobre 2012 19:29 
(ANSA) - MILANO - Anche gli agenti dei servizi segreti curano il proprio look, soprattutto se si chiamano James Bond. E' dedicata proprio a lui la special edition di valigie firmata Globe Trotter. Lo storico marchio inglese di bagagli di lusso ha realizzato una serie fatta a mano con fibra di cartone nero vulcanizzato, finiture in pelle e cromature, in perfetto stile 007. Anche i portafogli e i porta-documenti seguono la stessa linea, per un uomo a cui piace piacere, ma che non si deve far troppo notare.

Postato Corriere della sera 2012

giovedì 25 ottobre 2012

Tranquilli ... è solo raffreddore.

Daniel Craig raffreddato a prima Skyfall

24 Ottobre 2012 19:34 
(ANSA) - LONDRA - Raffreddore. Ecco il 'cattivo' che ha messo in difficolta' James Bond durante le premiere di Skyfall. A sostenerlo e' il Daily Mail. A quanto pare Daniel Craig ieri sera era alle prese con un banale malanno autunnale e per questo ha sfoggiato un atteggiamento tutt'altro che spumeggiante. I fotografi lo hanno infatti ritratto mentre si asciugava il sudore dalla fronte con aria dimessa. ''Avrebbe chiaramente preferito restare a casa ficcato a letto'', ha commentato perfido il tabloid.

Postato Corriere della Sera 2012

mercoledì 24 ottobre 2012

Alla Prima a Londra, si sente male Craig 007

Piccolo malore per James Bond - Daniel Craig, anche l'agente segreto più infallibile ha dato un segno di cedimento in passerella alla spettacolare premiere del nuovo 007 Skyfall alla Royal Albert Hall di Londra. 




Anche l'agente segreto più infallibile ha dato un segno di cedimento in passerella alla spettacolare premiere del nuovo 007 SkyfallTroppe emozioni proprio per il protagonista del film Daniel Craig che proprio durante il photocall sul red carpet ha accusato un lieve malore, probabilmente un giramento di testa. Lui, l’inossidabile super agente, si è tamponato il viso con un fazzoletto. Una volta soccorso da un’assistente e poco dopo dalla moglie, l’attore ha recuperato il proprio sorriso. 

Incredibilmente entusiastiche: sono le prime reazioni della critica anglosassone a Skyfall, 23° titolo della serie James Bond. Diretto da Sam Mendes e interpretato da Daniel Craig, Judi Dench e, nella parte del villain, Javier Bardem, il film uscira' in Italia il prossimo 31 ottobre distribuito da Warner. Che si tratti di uno scontro con geni del male cattivissimi e i loro feroci scagnozzi o un incontro galante con bellezze mozzafiato, per James Bond l’imperativo è uno solo: essere impeccabilmente vestito e soprattutto con capi indistruttibili. 

"Ora che sono James Bond ho finito di avere una vita normale". Daniel Craig si confida con Vanity Fair nel cinquantenario di 007. L'ultima superspia al servizio di Sua Maestà, fotografato da Annie Leibovitz, è sulla copertina del numero di novembre della rivista: "Parli a gente del cinema e mi dice che 40 anni fa era diverso: potevi indisturbato andare al bar e bere un drink..."
 
Postato da Repubblica 2012

James Bond : il mito in mostra a Roma


James Bond:Da Sean Connery a Daniel Craig,cinquant' anni con l' agente 007



«Il tuo hobby?», chiede Raul Silva, l' ultimo cattivo della saga Bond (Javier Bardem in versione biondo platino), all' agente 007 in "Skyfall". «La resurrezione» è la risposta di Bond, che per la quinta volta ha il volto magnetico di Daniel Craig. Non poteva essere risposta più centrata per un personaggio che da 50 anni incanta il pubblico, superando non solo pericoli mortali e morti apparenti sullo schermo, ma anche cali di interesse e di incassi. La celebrazione del cinquantenario della serie è cominciata il 5 ottobre, lo stesso giorno del 1962 in cui uscì "Agente 007 - Licenza di uccidere", e continua nel mondo con retrospettive, esibizioni, aste di beneficenza . "James Bond 50" è la mostra fotografica in programma ai Mercati di Traiano dal oggi al 26 ottobre: da "Licenza di uccidere" a "Skyfall" (nelle sale italiane dal 31), da Sean Connery a Daniel Craig, passando attraverso tutti gli altri interpreti dei 23 film, immagini di sequenze famose, scatti rubati sul set, locandine, armi, automobili, oggetti di scena; un' occasione per scoprire i cambiamenti e l' evoluzione del personaggio, del suo mondo, del suo rapporto con le donne, delle sue missioni che le nuove tecnologie hanno reso sempre più impossibili. Naturalmente si comincia dall' apparizione di 007 dall' acqua quando Connery, nello splendore dei suoi trent' anni, rese celebre la battuta «Il mio nome è Bond, James Bond» e l' immagine di Ursula Andress in bikini fece il giro del mondo. Nell' ampia umanità femminile che si incontra o scontra con Bond, un' altra icona è Honor Blackman, vestita d' oro in "Goldfinger", l' unica a resistere al fascino dell' agente e a lottare alla pari con lui. La Andress comunque resta la più famosa delle Bond girls, almeno nei sei film interpretati da Connery, accanto al quale appaiono tra le altre due italiane, Daniela Bianchi in "Dalla Russia con amore"e Luciana Paluzzi in "Thunderball", in cui Adolfo Celi era il perfido e sadico numero due della Spectre. Altri italiani sono Giancarlo Giannini, tra i cattivi di "Casino Royale", e Maria Grazia Cucinotta che moriva nel prologo di "Il mondo non basta". Il record delle interpretazioni di 007è di Roger Moore, sette film in 12 anni e nelle immagini in mostra a Roma sarà possibile notare il suo apporto al personaggio: lo rese più rilassato, in confronto a Connery, mantenendo comunque l' ironia e l' eleganza imposte per altro dallo scrittore Ian Fleming. Un solo titolo per George Lazenby, il modello australiano scelto per "007 - Al servizio segreto di Sua Maestà", il film del 1969, l' unico in cui Bond si sposa con Tracy (l' attrice Diana Rigg). Ma il matrimonio non dura, la sposa muore in viaggio di nozze,e non dura Lazenby. Sono stati Roger Moore e Pierce Brosnan a riportare 007 ai fasti degli incassi record e ora Daniel Craig: secondo i critici inglesi è lui l' unico vero erede di Sean Connery.

Postato da Repubblica 21.10.2012

lunedì 22 ottobre 2012

007 devolve agli agenti in pensione

James Bond

soccorre le spie in pensione

Prima del film «Skyfall», proventi a ex agenti impoveriti
Dietro l'iniziativa, una richiesta del principe Carlo

L'EVENTO ALLA ROYAL ALBERT HALL DI LONDRA
James Bond soccorre le spie in pensione
Prima del film «Skyfall», proventi a ex agenti impoveriti
Dietro l'iniziativa, una richiesta del principe Carlo.

Daniel Craig in Skyfall Daniel Craig in Skyfall
James Bond in soccorso delle spie in pensione. Secondo il giornale britannico The Independent, i proventi della prima mondiale a Londra del nuovo e attesissimo film Skyfall andranno alle associazioni che sostengono gli ex agenti «impoveriti».




LA PRIMA - L'evento è previsto per il prossimo martedì alla Royal Albert Hall. Oltre alle star del film, Daniel Craig nei panni di James Bond, insieme con Judi Dench e Javier Bardem, sarà presente il principe Carlo e, stando al giornale, è su sua richiesta che gli introiti verranno devoluti alle associazioni in questione.
TRASPARENZA - Non manca però qualche dubbio sull'operazione: alla richiesta di conoscere nomi e indirizzi cui verranno devoluti i proventi, il quotidiano inglese ha ricevuto solo «no comment».

Postato Corriere.it 2012

venerdì 19 ottobre 2012

UN NUOVO CATTIVO PER BOND

IL CATTIVO
CHE SI BATTERA'
CONTRO BOND
NELL'ULTIMO FILM
SKYFALL


il cattivo Javier Bardem

Nel nuovo film della saga di 007, sarà Javier Bardem l'antagonista di Daniel Craig. Nel film diretto da Sam Mendes ci saranno anche Judi Dench, Naomie Harris, Bérénice Marlohe, Ben Whishaw, Albert Finney e Ralph Fiennes. Bardem indossa la divisa dei bobby londinesi - probabilmente un travestimento - e si scontra nel traffico londinese con James Bond, in quella che sembra essere una scena colma di tensione. Nel fine settimana, il sito James Bond Brasil afferma di aver svelato il nome del personaggio di Bardem, Silva. 'Skyfall', in uscita il 31 ottobre, è distribuito in Italia da Warner Bros.

Postato Trovacinema e Voice

giovedì 18 ottobre 2012

CRAIG E' IL MIGLIORE BOND

SPETTACOLI

"Skyfall" convince la critica e Craig è il miglior Bond

di ARIANNA FINOS


"Skyfall" convince la critica e Craig è il miglior Bond
  • Dossier
Eccellente, addirittura il migliore Bond di sempre. Le prime recensioni anglosassoni di Skyfall sono più che positive. Il sito specializzato Rotten Tomatoes addirittura registra un indice di gradimento pari al 100 per cento da parte della dozzina di critici che è riuscita a vedere in anteprima mondiale l'ultima avventura di 007, la terza interpretata da Daniel Craig, la prima diretta da Sam Mendes.

E pensare che il film numero 23 ha rischiato di non vedere la luce, per motivi produttivi, malgrado l'impegno missionario della famiglia Broccoli. Anche perché quattro anni fa aveva deluso Quantum of Solace, pure per via di un copione non brillante, figlio dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood.

E invece stavolta - scrive Variety - Skyfall e il suo regista Sam Mendes, già premio Oscar per American Beauty, riporta l'intelligence nell'M16 e mette M, Judy Dench, al centro dell'azione. Per i critici il regista ha il merito di spostare la saga bondiana su un altro livello, rileggendola, come ha fatto Christopher Nolan con Batman.

Mescolando con sapienza il racconto d'azione moderno e l'approfondimento psicologico con il sottile umorismo e i sapori tradizionali della serie. Il tutto mentre l'Inghilterra è fresca di celebrazioni, lo scorso 5 ottobre, per i cinquant'anni dell'agente segreto inventato da Ian Fleming.

Skyfall esce in Gran Bretagna il 26 ottobre, preceduto dalla tradizionale anteprima alla presenza della regina Elisabetta, che ha scherzosamente accettato di essere "paracadutata"
da Daniel Craig nella cerimonia d'apertura delle Olimpiadi londinesi.

Poi il cast e il film arrivano in Italia (esce il 31 ottobre, mentre l'America aspetterà il 9 novembre). Skyfall si apre con una sequenza in cui un'agente spara alla schiena di James Bond a Istanbul. "Avresti dovuto restare morto", gli dirà più tardi un collega dell'M16 interpretato da Ralph Fiennes, che regala al suo agente un tocco alla Graham Greene.

E invece Craig/Bond resuscita, come anche la serie. Bond deve affrontare una fuga di notizie che ha reso pubbliche su internet le identità di tutti gli agenti operativi dell'M16. Il governo britannico chiama M a rispondere delle sue responsabilità.

Ma proprio quando è lo stesso servizio segreto ad essere attaccato, Bond si ripresenta e M lo incarica di rintracciare Raoul Silva, un pericoloso criminale con cui ha una questione personale aperta, he si nasconde nel Mar Cinese Meridionale.

Tra le cose migliori del film il cattivo doc, interpretato dal capriccioso e vendicativo Javier Bardem con folta chioma platinata. Sul fronte femminile Bond - "che non ha più il cuore spezzato ", chiarisce Daniel Craig - è affiancato dalla girl interpretata dalla modella francese, figlia di un cinese-cambogiano, Berenice Marlohe la quale ha dichiarato di "aver lavorato bene con Craig ma per carisma personale il suo 007 preferito resta Connery".

Il Bond numero uno intanto è di pessimo umore, un po' perché Craig lo tallona nel gradimento, anche l'ex amico e collega Roger Moore ha definito il biondo Daniel "il migliore della serie, ha regalato al personaggio maggiore spessore", ma soprattutto perché pensa che la Mgm non l'abbia pagato abbastanza per i primi sei film, su cui la major ha guadagnato centinaia di milioni di dollari.

Tra i successi già confermati prima ancora dell'uscita del film, la colonna sonora, cantata da Adele. La canzone - che porta lo stesso nome del film - ricorda il sound di certi pezzi storici di Shirley Bassey come Goldfinger e Diamonds are Forever: "Sulle prime ho esitato un po' - ha rivelato la cantante, che figura tra gli autori del pezzo insieme al produttore e coautore Paul Epworth - quando si tratta di una canzone per James Bond sei subito sotto i riflettori e c'è una pressione pazzesca.

Ma alla fine non ho avuto dubbi e un giorno, quando avrò sessant'anni, sarò ancora lì a raccontare alla gente che ai vecchi tempi sono stata una Bond girl". Poche ore dopo essere stata messa on-line su iTunes la canzone è svettata in cima alla classifica. I bookmakers intanto offrono già scommesse su un possibile Oscar per Skyfall: l'ipotesi che il film sia nominato nella categoria miglior film si gioca a 4, la vittoria a 34, meglio la nomination per Adele: come miglior canzone è data a 1,15, la vittoria a 2,5.
 
Postato da La Repubblica 2012

mercoledì 17 ottobre 2012





A Roma la retrospettiva

"James Bond 50"

Il cinquantesimo anniversario della serie dei film di James Bond, sarà celebrato anche a Roma con una retrospettiva di manifesti e foto di scena

Con 23 film prodotti fino ad oggi,
la serie di 007 è la più longeva della storia del cinema.
In Italia il Global James Bond Day si celebrerà con "James Bond 50", una grande retrospettiva che metterà in mostra per la prima volta in Italia tutti insieme i manifesti e le foto di scena dei 23 film di James Bond. Un’occasione unica per ammirare il personaggio di 007 dal 1962 ad oggi, attraverso immagini rarissime e spettacolari, in una bellissima location della capitale.
La mostra si terrà a Roma dal 21 al 26 ottobre
presso i Mercati di Traiano in via IV Novembre 94,
aperta dalle 9:00 alle 19:00 tutti i giorni tranne il lunedì.
Postato da La Repubblica 5 ottobre 2012

venerdì 12 ottobre 2012

INTERVISTA al cast di 007

SPETTACOLI - LICENZA DI SCRIVERE

Londra 007:

intervista al cast del nuovo film

Incontro col cast di Skyfall (in sala dal 31 ottobre): poco spazio per le domande e ritmi da catena di montaggio. Una perfetta fabbrica di interviste. Finché non si ha la fortuna di restare bloccati in ascensore con una bond girl.

dal corrispondente di Repubblica ENRICO FRANCESCHINI


LONDRA. Il mio nome non è Bond, James Bond. E allora che ci faccio in questa situazione degna del mitico 007? Che ci faccio chiuso in ascensore con una Bond girl, io in giacca, camicia senza cravatta e jeans; lei in minigonna, scollatura e vertiginosi tacchi a spillo, al quinto piano dell'albergo "dei re", il Claridge's di Londra, dove, secondo una vecchissima storiella non del tutto apocrifa, quando un tizio chiamò il centralino e pretese imperiosamente di parlare "con il re", il centralinista rispose serafico "quale re?", perché ce n'era sempre più d'uno nelle loro camere? Bè, la risposta a entrambe le domande è che sono qui per un junket, come si dice nel gergo del cinema, traduzione letterale: gita, escursione, nel caso specifico una giornata dedicata alla promozione di un film, alle interviste rilasciate da regista e attori ai media di tutto il mondo, in genere per il lancio di un kolossal hollywoodiano. E non c'è kolossal più colossale, bisogna ammetterlo, di un film sull'agente segreto di Sua Maestà, specie se è il 23° della serie, Skyfall (sugli schermi il 31 ottobre), diretto da Sam Mendes, premio Oscar per American Beauty, con il solito Daniel Craig nella parte del protagonista e un cast stellare che include un altro premio Oscar, Javier Bardem, nel ruolo del cattivo di turno; e specie se arriva nel cinquantenario dell'uscita del primo, Dalla Russia con amore (1962). Solo che anche negli alberghi da re e nella perfetta regia di Hollywood ogni tanto qualcosa non funziona: nella fattispecie non funziona l'impeccabile ascensore del Claridge's, completo di divano e addetto in divisa per premere i pulsanti dei piani (mica si può pretendere che li prema una testa coronata o qualcun altro dei vippissimi clienti dell'- hotel). Cosicché, per raggiungere l'ultimo piano, interamente sequestrato per l'occasione dalla produzione della pellicola, vengo dirottato su uno striminzito ascensore di servizio, dove i pulsanti mi tocca premerli da me. E, a un certo punto, l'ascensore si ferma, le porte si aprono, entra Bérénice Marlohe, interprete della nuova Bond girl, le porte si richiudono e l'ascensore si blocca. Guasto anche questo, parrebbe. Con me e Bérénice a millimetri di distanza l'uno dall'altro. Una di quelle rare circostanze in cui la claustrofobia è un piacere. Cosa avrebbe fatto in simili circostanze l'agente 007 è facile immaginarlo. Pur non avendo appena bevuto un Martini (stirred, not shaken, naturalmente), faccio il possibile per immedesimarmi nella parte: "Dove va, vestita così, a ballare per caso?", domando a Bérénice, che invece di commentare, come sarebbe lecito, "che domanda cretina", ride gettando all'indietro la testa, come sanno fare le Bond girl, e poi dice, "magari, in realtà vado nel suo stesso posto". Sarà il computer portatile che mi ha tradito, rivelando la mia identità di giornalista? O, più probabilmente, l'accredito che mi pende dal collo? Come che sia, l'ascensore sul più bello riparte. E, in ogni modo, confesso che non eravamo proprio del tutto soli, io e Bérénice: insieme all'attrice ci sono due severe segretarie di produzione (le star di Hollywood non girano mai sole, perlomeno quando ci sono dei reporter nel raggio di qualche miglio), che non ridono per niente alla mia battuta e, probabilmente, segnano il mio nome in una lista nera per mettermi al bando da tutti i junkets del futuro. È buffo che, quando un giornalista viene invitato a un junket, di solito non racconta nel suo articolo come si svolgono veramente le cose, preferendo dare l'impressione di un tête-à-tête con l'attore o il regista di turno. Peccato, perché invece è una situazione divertentissima, quasi da film comico alla Ridolini, che merita di essere descritta. Immaginate un lungo corridoio con tante porte, su ciascuna delle quali è scritto il nome di un divo. Fuori da ogni porta, tre-quattro seggioline. Sulle seggioline, giornalisti di svariati Paesi del globo. Una frotta di segretarie, dotate di tacchi altissimi, vanno su e giù per i corridoi esaminando un elenco di nomi e mandano a turno i giornalisti dentro le stanze. Ogni intervista con i divi dura, in media, 15 minuti. Fuori uno, dentro l'altro. Sembra il gioco dei quattro cantoni. Il fatto è che i grandi di Hollywood non hanno tempo per autentiche interviste, in particolare con la stampa europea. Così si fa tutto in fretta, tutti insieme, tutto in un giorno. Ma qualcosa, su Skyfall, lo imparo lo stesso. Girato a Londra, in Scozia, a Istanbul e in Cina, sarà più realistico, più artistico e, probabilmente, più bello della maggior parte dei suoi predecessori. Mai un film di 007 è stato diretto da uno del talento di Sam Mendes: "Guardo i film di Bond da quando ero bambino, i produttori mi hanno lasciato libertà totale, abbiamo mantenuto gli effetti speciali, ma li abbiamo resi più credibili dando spessore ai personaggi e alla vicenda" dice il regista. La libertà gliel'ha data il produttore, anzi la produttrice, Barbara Broccoli, figlia del leggendario mogul cinematografico Albert Broccoli, l'italoamericano che cominciò la saga dei film sull'agente segreto tratti dai romanzi di Ian Fleming. E mentre il regista tesse le sue lodi, lei gira per il Claridge's cullandosi i suoi attori come gioielli da conservare e proteggere, ammonendo, eventuali giornalisti, con frasi del tipo: "Questo non si può dire", "Questo non si può chiedere". Ma a pretendere la libertà per il regista è stato soprattutto Daniel Craig, l'attore che ha reinventato 007 nei due film precedenti (Casino royale e Quantum of Solace), un attore vero, non solo un divo, il primo che restituisce a Bond un po' del fascino di Sean Connery e che, ora, non si limita più a recitare: è co-produttore, co-sceneggiatore, quasi co-regista, mette il naso dappertutto, si gira solo alle sue condizioni, alle sue regole, con l'obiettivo di fare di questa serie infinita qualcosa di artisticamente valido, non solo un film da cassetta. "Stavolta volevamo fare un Bond classico, un Bond migliore" racconta Craig. "Mi sono riletto i romanzi di Fleming, ho rivisto i film degli anni Sessanta, era questa l'atmosfera che cercavamo, pensiamo di esserci riusciti". Non a caso per il ruolo del cattivo non hanno scelto un mostro da fumetto, bensì un attore che, facendo il cattivo, ha vinto un Oscar, Javier Bardem, l'assassino di Non è un paese per vecchi, qui con i capelli tinti di biondo e un ghigno spaventoso: "È un onore fare parte di questo cast, è stato Daniel Craig a chiedermelo a un party, forse approfittando del fatto che avevo bevuto troppo, ma sono lieto di avergli detto di sì". Per la parte delle Bond girl sono state prese due girls, non una sola, come è ormai tradizione da un po'. Sono Naomie Harris, attrice di teatro (ha recitato nel Frankenstein di Danny Boyle, il regista premio Oscar che ha diretto la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi) e di cinema (Pirati dei Caraibi), e Bérénice Marlohe, mezza francese mezza cambogiana, la mia co-inquilina di ascensore di poco fa... Ed eccola qui, ora, a raccontare a gambe accavallate la sua storia, che sembra anch'essa un film: "Facevo la fotomodella a Parigi, volevo fare cinema, ma senza le conoscenze giuste non ti fanno neanche i provini, sono partita per Los Angeles, ho cominciato a mandare in giro le mie foto, i provini li ho fatti, qualche spot pubblicitario anche, poi un giorno mi sono offerta per il cast del nuovo film su 007 e Mendes, incredibilmente, mi ha preso". Succedono solo a Hollywood, cose così? Sarebbe una bella domanda, ma il mio tempo sta per scadere, così ne faccio un'altra, che avevo sulla punta della lingua da quando siamo rimasti bloccati insieme in ascensore: "Are you in love?" Sei innamorata? Bérénice resta interdetta una frazione di secondo, forse sono riuscito a sorprenderla, scuote la testa come sanno fare le Bond girl, ride, poi torna seria e confida: "Sì". Pausa. "Ma lui non lo sa". E mentre assaporo questo scoop, la sua solerte segretaria mi spinge fuori dalla porta, lasciandomi fantasticare sulle ipotesi evocate dalla sua risposta.
 
Postato da Repubblica 12.10.2012

mercoledì 10 ottobre 2012

Le mutande di James Bond


All'asta le mutande dell'agente segreto




Gli aderenti slip da bagno (marca: La Perla) indossati da Daniel Craig in “Casinò Royale”, il suo primo film nella parte dell’agente 007, sono stati venduti all’asta da Christie’s a Londra per 44450 sterline (circa 55 mila euro). L’Aston Martin coupè V12, guidata dal medesimo Craig in “Quantum of solace”, suo secondo film nel ruolo di Bond, è stata venduta alla stessa asta per 241250 sterline (circa 300 mila euro), ovvero per il valore di sei costumi da bagno di 007.
Postato da Repubblica 9.10.2012

lunedì 8 ottobre 2012

il Motoscafo di James Bond


Il motoscafo di James Bond

per 28 mila euro



Bastano 28 mila euro per sentirsi come James Bond. Trent'anni dopo l'uscita di "Vivi e lascia morire", la Glastron propone una rievocazione storica del motoscafo guidato da Roger Moore. Saranno disponibili solo 55 esemplari in tutto il mondo per chi ama sfrecciare tra le onde come il famoso agente segreto.

Postato da Repubblica 8.10.2012

ADELE canta l'ultimo 007

Adele canta il nuovo James Bond, il video musicale di 'Skyfall'

Il nuovo film con Daniel Craig al cinema il 31 ottobre




Londra, (TMNews) - E' la suadente voce di Adele a interpretare la canzone che apre la nuova puntata della saga cinematografica di James Bond, "Skyfall". Il film, con la regia di Sam Mendes, uscirà nelle sale italiane il 31 ottobre.In "Skyfall", Daniel Craig ancora nelle vesti dell'agente segreto più famoso del cinema, avrà a fianco tre bellissime bond girl ma sarà messo a dura prova da una delle missioni più pericolose di tutta la saga.

Postato da TM News 8.10.2012

77 AUTO PER BOND in 007 Skyfall


Jaguar Land Rover,

77 auto a disposizione

per il prossimo film di James Bond e

la Defender guidata da uno stuntman seduto sul tetto




ROMA - Nel prossimo film della saga di James Bond, Skyfall, in uscita in Inghilterra nell'ultima settimana di ottobre, compariranno numerose automobili, tra cui diverse Jaguar e Land Rover. Una berlina XJ, con luci blu lampeggianti, compare nelle scene girate nella City a Londra mentre una Range Rover Vogue e' tra le auto personali di 007. Fra tutte la piu' bizzarra (anche se gli spettatori non la vedranno cosi', ma ne gusteranno solo le inquadrature interne) e' una Land Rover Defender pick-up, modificata per poter essere guidata dal tetto e lasciare cosi' la liberta' di recitare a Daniel Craig, l'agente 007, e a Naomie Harris nella parte dell'agente Eve senza preoccuparsi di guidare davvero.
A far ''volare'' questa Land Rover nelle scene mozzafiato di Skyfall e' stato uno stuntman di primo piano (e' nientemeno che il pilota misterioso ''The Sting'' che ha animato negli scorsi anni il programma Top Gear della BBC) che la guida stando seduto sul tetto in una sorta di secondo abitacolo completo di sedile, volante, pedaliera e roll-bar protettivo. In totale la Jaguar Land Rover ha fornito alla produzione del nuovo film di James Bond 77 veicoli dei due marchi, alcuni dei quali semplicemente come supporto al cast. Parlando ad una conferenza stampa di presentazione ai celebri Pinewood Studios dove e' stata girata una parte di Skyfall, il co-produttore Andrew Noakes, vero veterano della saga avendo partecipato alla realizzazione di 11 film di 007, ha detto: ''Bond e' la quintessenza dell'essere british e Jaguar e Land Rover sono due dei marchi britannici piu' apprezzati e riconosciuti come tali nel mondo''.

Postato da ANSA 8.10.2012

domenica 7 ottobre 2012

Buon Compleanno 007


James Bond, 50 anni fa il primo film
Il mondo festeggia 007




ROMA - Si celebra il 50° anniversario della serie dei film di James Bond con il Global James Bond Day. Sono stati Albert R. Broccoli e Harry Saltzman ad adattare i libri di Ian Fleming e a portare sullo schermo "Dr. No" ("Agente 007 Licenza di uccidere") il 5 ottobre del 1962.Da quel momento la serie di 007 è la più longeva della storia del cinema, con 23 film prodotti fino ad oggi. L'ultima avventura di James Bond, "Skyfall", sarà nelle sale dal 31 ottobre distribuito in Italia da Warner Bros. Pictures Italia. Per l'occasione Metro-Goldwyn-Mayer Pictures, Columbia Pictures, Passion Pictures e Red Box Films presentano 'Everything or Nothing: The Untold Story of 007', il film documentario che racconta la nascita del mito Bond.

Negli Stati Uniti gli eventi previsti per il Global James Bond Day comprendono una retrospettiva al Museum of Modern Art di New York e la Music of Bond Night che sarà presentata dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences a Los Angeles. Sono previste manifestazioni speciali in altri paesi del mondo: in Gran Bretagna si terrà da Christie's un'asta di memorabilia di James Bond e tutto l'incasso sarà devoluto all'UNICEF e ad altre istituzioni benefiche; in Belgio e in Sud Africa, la gente festeggerà andando in ufficio il venerdì con indosso abiti da sera e smoking, invece che con la solita tenuta da week end, e le radio di tutto il mondo trasmetteranno le colonne sonore e le canzoni dei film di James Bond.

Postato da Repubblica 5.10.2012