Torture cinesi: perché lo 007 di Skyfall può non piacere a Pechino
di Marco Del Corona
Non è (ancora?) nei cinema cinesi il nuovo 007, “Skyfall”. Nelle settimane scorse tra Hong Kong e weibo era rimbalzata l’ipotesi che il film non avesse ricevuto l’ok dalle autorità di Pechino. Al netto di che cosa stia succedendo o sia successo nelle segrete stanze dei vidimatori/censori, non stupisce che qualche perplessità possa suscitare, anche se le magnifiche viste notturne di Shanghai sembrano ammiccare anche a un potenziale pubblico cinese.
IN CARCERE Silva, l’antagonista di Bond interpretato da Javier Bardem, è un ex agente di sua maestà che fu di stanza a Hong Kong fino al passaggio della colonia britannica alla Repubblica Popolare (1997) e racconta delle terribili torture subite durante la sua detenzione proprio in Cina. Non solo: si apprende poi che il capo di 007, M (Judi Dench), aveva venduto il suo brillantissimo spione Silva ai cinesi in cambio di un tranquillo handover e della liberazione di diversi agenti. Infine, lasciando stare il torbido mondo delgioco d’azzardo di Macao con tanto di varani carnivori, l’innominata isola cinese abbandonata in fretta e furia dagli abitanti esibisce una grande statua realsocialista abbattuta: non se ne vede il volto, con appropriata scelta strategica, ma se quella è un’isola cinese non può non essere una statua di Mao Zedong. Anche qui: al netto dell’implausibilità dell’evacuazione come la racconta Silva/Bardem (ma non importa, è cinema, e l’isola abbandonata ha un suo fascino), un Mao abbattuto non è proprio in linea con i gusti estetici, e non solo estetici, della Cina.
NORDCOREANI IN SOCCORSO Si ipotizzava sul web che gli sceneggiatori potessero modificare i dialoghi trasformando i riferimenti alla Cina in rimandi alla Corea del Nord (che in fondo a Macao ha legami storici, lì vive paraltro il fratellastro del leader Kim Jong-un). Verrebbe a cadere però lo snodo dell’handover di Hong Kong. Ma forse per una platea come quella cinese un pizzico di incoerenza si può consentire. E i nordcoreani sono avvezzi a fare la parte dei cattivi, anche nella vita vera.
Crediti : CorrieredellaSera.it
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