L’ORNITOLOGO
diventato agente segreto
C’era un ornitologo nella vita di James
Bond. Si chiamava James Bond (Filadelfia, 4 gennaio 1900 – Filadelfia, 14
febbraio 1989) l’ornitologo statunitense
che ispirò lo scrittore Ian Fleming per il nome dell'agente 007, un nome
semplice trovato casualmente sulla copertina del libro Birds of the West Indies.
James Bond nacque a Filadelfia e lavorò come ornitologo alla Accademia di
Scienze Naturali nella stessa città. Esperto
di uccelli caraibici, scrisse il libro di riferimento in questa materia:
Birds of the West Indies, pubblicato nel 1936 e tutt'ora in stampa nella quinta
edizione. Bond vinse la Musgrave Medal dell'Institute of Jamaica nel 1952; la
Brewster Medal della American Ornithologists Union nel 1954; la Leidy Medal
della Academy of Natural Sciences nel 1975. Morì al Chestnut Hill Hospital a
Filadelfia all'età di 89 anni.
Ian
Fleming, che era un bird watcher dilettante in Giamaica, conosceva bene il
libro di Bond, e diede il nome del suo autore all'eroe di Casino Royale, nel
1953, apparentemente perché cercava un nome che fosse 'il più ordinario
possibile'. Fleming scrisse alla moglie del vero Bond, "mi ha colpito che questo nome breve, poco romantico, anglosassone
era proprio quello di cui avevo bisogno, così è nato un altro James Bond".
Nel ventesimo film di James Bond, Agente 007 - La morte può attendere (Die
Another Day), Pierce Brosnan, che
interpreta il Bond cinematografico, si finge ornitologo e sfoglia il libro Birds of the West Indies in una scena
all'inizio del film che si svolge all'Avana, Cuba.
Al vero Bond un giorno fu negato l'accesso in aereo quando mostrò
il suo passaporto all'equipaggio. Ci vollero un po' di spiegazioni.
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