Quando i gadget
di
un film di 007
diventano armi vere
La realtà qualche volta può arrivare ad eguagliare o addirittura superare la finzione, nel torbido mondo delle spy
stories non è la prima volta che ciò accade, e può succedere che i gadget di un
film di Bond appena uscito siano le stesse tecnologiche armi usate da un
pericoloso killer. “La torcia-pistola è
stata trovata indosso al killer
nordcoreano, arrestato e condotto in prigione. Nell’equipaggiamento della
spia anche due penne biro comuni, ma cariche di veleno mortale. Potentissimi veleni nascosti dentro una
semplice e innocua biro, pistole ad
alta precisione in tutto simili a torce da campeggio o a penne a sfera. Non
sono le armi in dotazione a 007 nel nuovo film di James Bond ma gli strumenti
realmente trovati indosso a un killer nordcoreano incaricato di assassinare un
dissidente fuggito dal regime comunista, che ora vive in Corea del Sud. Il killer è conosciuto solo con il cognome, An, ed è
stato arrestato prima che riuscisse a incontrare in un parco di Seul Park
Sang-Hak, dissidente a capo dell’organizzazione che lancia regolarmente
palloncini nel territorio del regime comunista per avvisare i nordcoreani di
ribellarsi o per fargli sapere che cosa succede all’esterno. An è un ex soldato
delle forze speciali nordcoreane
scappato dal paese negli anni 90. Secondo alcune ipotesi, avrebbe ripreso a
lavorare per il regime comunista come spia dopo che alcuni membri della sua
famiglia sono stati minacciati in patria. La
Cnn ha mostrato l’equipaggiamento trovato indosso a An. Prima di tutto
quella che all’apparenza può sembrare una normalissima torcia da campeggio. In
realtà è una pistola che presenta a una delle due estremità tre fori: dentro
ognuno si trova un proiettile, ciascuno in grado di uccidere un uomo da breve distanza. Le altre due armi trovate
indosso allo 007 nordcoreano sono due comunissime penne biro: la prima contiene
un ago avvelenato, la seconda un
piccolo proiettile avvolto in un preparato chimico. Entrambi sono in grado di
provocare in chi viene colpito immediati problemi respiratori e infarto. An, arrestato nel 2011, si trova oggi
in prigione dove sconterà quattro anni per tentato omicidio. Park, invece, vive
sotto scorta che lo segue 24 ore su 24 per evitare che il governo del dittatore Kim Jong-un incarichi un
altro killer per ucciderlo.”
Crediti e Link : Leone Grotti
- Tempi.it
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