mercoledì 13 febbraio 2013

BOND POINT : riapre il GRITTI PALACE a Venezia


Bond Point

LE PAUSE
dell’Agente Segreto

 Il Gritti Palace di Venezia, tempio dell’ospitalità amato da Hemingway e da Fleming era anche una delle tane di lusso dell’agente segreto più famoso, un indirizzo fondamentale nel periplo dei luoghi dell’eccellenza amati da James Bond nel mondo.

di Luca Bonacini





Bond è stato qui. Un antico palazzo affacciato sul Canalgrande costruito nel 1475 dalla famiglia Pisani, divenuto poi residenza del Doge Andrea Gritti, e degli Ambasciatori della Santa Sede a Venezia, fino alla trasformazione in Grand Hotel nel 1895. Dopo quindici mesi di restauro e 35 milioni di euro, riapre la perla della laguna l'hotel «Gritti Palace» di Venezia, di proprietà Starwood, che negli anni ‘50 fu il buen ritiro dorato dello scrittore Ernest Hemingway di ritorno dalle cacce in Africa diviso fra i Martini dell’Harry’s e quelli del Gritti, descritti nel volume uscito postumo “Di la dal fiume e tra gli alberi”, dove il Premio Nobel godrà di un rapporto speciale con il barman incaricato di scegliere per lui i migliori champagne e preparare fior di Martini Cocktail. Neppure Ian Fleming ha resistito al fascino di Venezia, scendendo in più occasioni al Gritti, in compagnia della moglie e descrivendo minuziosamente la città nei suoi romanzi. E Bond ? Nella letteratura zero zero settiana non mancano rimandi al famoso hotel veneziano, dove l’agente segreto chiedeva “la miglior camera matrimoniale al primo piano”, e “in quel temporaneo stato di euforia che provoca la prima sera a Venezia”, dormirà “senza sogni per otto ore filate”. Il secondo giorno, invece, “chiuse a chiave la porta della camera, si tolse la giacca ed ispezionò la Walther PPK. Mise la sicura, si esercitò un paio di volte ad estrarla in fretta, poi rimise l’arma nella fondina. Era ora di avviarsi.” 



Ecco perché il leggendario bar dell’Hotel Gritti, nel 2004  ha ricevuto dai presidenti del Bond Point Club Bonacini e Ferrario,la targa di Bond Point alla presenza del GM Marco Novella e del capo barman Roberto Pellegrini che poi dilettò gli ospiti con Martini preparati a regola d’arte; lo stesso luogo nel quale l’anno successivo si svolse un evento Bond nel quale vennero celebrati i numerosi drink d’elezione di 007 e anche lo spritz, preparati e spiegati dal solito Roberto Pellegrini, impareggiabile uomo di relazioni e di shaker, che allietò gli ospiti mentre in un clima irreale e il divieto di navigazione passava sul Canalgrande caricato su potenti chiatte, un lungo pezzo del ponte Calatrava, che sarebbe stato montato di li a pochi giorni. Un albergo riportato finalmente all’antico splendore amato da Hugo Pratt, da Woody Allen, e anche dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano quando arriva in laguna. L’imponente ristrutturazione ha ridato vita ai saloni principeschi ai lunghi corridoi, al bar, al ristorante, alle suite che ora hanno un nome non più un numero sulla porta, ognuna di esse è ispirata ai grandi personaggi che sono venuti a Venezia e hanno segnato la storia della città. 61 camere e 21 suite, di cui la più lussuosa è la suite «Redentore» - 12.000 euro a notte - strutturata su due piani, con un' ampia camera da letto, un salotto-dining room e una spettacolare terrazza sul tetto di 250 metri quadri, dotata di mini-pool e chaise longue, che si affaccia sulla città e sulla laguna. Bentornato Gritti Palace !


Crediti: Ansa – Mai Dire mai a un Martini Dry

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