“La spia che
copiava”. La Cia affascinata da 007
Da
scarpe a macchine, Usa provarono a riprodurre i gadget di James Bond
di Alessandro Carlini
Un
po' a corto di idee, un po' affascinata dal 'collega' britannico, la Cia ha cercato di ricostruire i gadget
usati nei libri e nei film di James Bond. Nella guerra di spie del passato,
quando ancora non c'erano i computer, la forza della fantasia era, infatti,
fondamentale. A rivelare il tentativo
degli Usa, che però non ebbe un grande successo, sono stati gli studi condotti
dall'Università inglese di Warwick, che ha analizzato documenti di archivio
e lettere inviate dal potente direttore della Cia dal 1953 al 1961, Allen
Dulles, a Ian Fleming, il 'padre' di 007. Dulles era molto probabilmente il
primo fan dello scrittore inglese e con lui ha avuto una fitta corrispondenza.
Gli
americani rimasero soprattutto affascinati dalle scarpe da cui usciva una lama
avvelenata, che vengono usate nel romanzo 'A 007, dalla Russia con amore'. "Non sappiamo se poi la Cia le provò
mai sul campo", ha detto Christopher Moran, dell'università di
Warwick. Si sa però per certo che un congegno per pedinare i nemici, a cui
ricorre Bond in 'Missione Goldfinger', è stato testato dalle spie di
Washington. "Lo hanno provato ma non poteva funzionare nelle zone urbane,
perdevano il segnale", ha aggiunto Moran. Non solo, è emerso che Robert
Wallace, l'addetto all'equipaggiamento della Cia, una sorta di agente 'Q'
americano, negli anni Settanta e Ottanta riceveva dai suoi capi richieste di
riprodurre le armi di Bond non appena usciva un suo nuovo film.
Del
resto la Cia doveva contrastare negli
anni della Guerra Fredda le continue invenzioni introdotte dagli scienziati
sovietici, che in fatto di gadget per i propri agenti avevano pochi rivali.
Se le fantasiose imitazioni della Cia non hanno avuto successo, il contributo
di Dulles fu fondamentale nel 'salvare' Bond. Nei primi anni Sessanta lo scrittore britannico pensava di abbandonare
la sua creazione. Ma il grande agente Usa lo spronò a non farlo. "Per
favore, non mandare in pensione la mia spia preferita", lo pregò in una
lettera. In cambio Fleming cercò di promuovere al meglio il ruolo della Cia
all'interno dei suoi libri, facendo emergere il servizio americano come un
fiero alleato dell'MI6 britannico, in cui militava 007. "Tutti i libri
dopo il 1959, dopo l'incontro fra i due - ha spiegato Moran - sono entusiasti
nei confronti della Cia".
Link: Ansa
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